Tartarughe liuto a rischio estinzione

16/07/2012

Potrebbe essere questo l’ultimo secolo prima dell’estinzione delle più grandi tartarughe marine conosciute. La sopravvivenza della tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) del Pacifico Orientale sarebbe infatti messa a rischio dalle conseguenze dei cambiamenti climatici, secondo una ricerca delle università di Drexel e Princeton, recentemente pubblicata su Nature Climate Change.

Le spiagge troppo aride e la maggior temperatura dei nidi finirebbero per rovinare le uova e uccidere i piccoli di tartaruga. Questo si aggiunge al problema dell’intervento diretto dell’uomo: pesca indiscriminata, bracconaggio e inquinamento delle acque non favoriscono certo la sopravvivenza della specie.

Si stima che la popolazione di questa specie potrebbe calare del 7% ogni dieci anni, fino a ridursi del 75% entro il 2100. Il calo dei nidi, in Costa Rica è già evidente: nel 1990, erano presenti 1.500 nidi di tartarughe a Playa Grande, mentre oggi ne vengono censiti tra i 30 e i 40 per stagione.

Il team di ricerca universitario, in collaborazione con il Leatherback Trust (ente internazionale non profit per la protezione delle tartarughe liuto) e l’Estación Biológica Marina Goldring-Gund del Costa Rica, ha stilato un progetto per la tutela della specie. Lo studio si intitola Projected response of an endangered marine turtle population to climate change e spiega come sia fondamentale valutare l’impatto dei cambiamenti climatici sulle singole specie per gestire responsabilmente la biodiversità e gli ecosistemi.

Le tartarughe liuto, in particolare, sono molto sensibili alle variazioni climatiche e per questo sono candidati eccellenti per le valutazioni scientifiche. I biologi marini si sono serviti di tre modelli di studio su questa popolazione di tartarughe, sia sulla sensibilità al clima della spiaggia che su quello oceanico, per costruire una dinamica della specie condizionata dai cambiamenti climatici.

E’ stato rilevato come le nascite varino naturalmente in base alla temperatura e all’umidità durante la stagione riproduttiva. Durante le stagioni più fredde e piovose le femmine hanno maggiorni probabilità tornare nelle spiagge di nidificazione perché hanno a disposizione più cibo nel Pacifico Orientale, le meduse; inoltre, le temperature più miti influenzano il sesso dei nascituri: nascono più tartarughe maschio, che possono riequilibrare la popolazione delle tartarughe marine, prevalentemente femminile.

Le proiezioni sul clima, però, indicano stagioni sempre più calde e aride. L’impegno, quindi, deve essere quello di aumentare la natalità delle tartarughe, favorendo la schiusa del maggior numero possibile di uova. Per salvare le tartarughe, occorre metterle al sicuro dalle reti dei pescatori e mettere in sicurezza le spiagge di nidificazione, provvedendo a garantire un certo grado di ombra ai nidi e a irrigare le aree troppo secche, durante la stagione riproduttiva.

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