Alla scoperta di San José, la capitale del Costa Rica

13/02/2012

Il cuore nevralgico del Costa

Rica è la sua capitale: San José. L’atmosfera che si respira qui è cosmopolita e vagamente nordamericana, per le gallerie di negozi, i grandi magazzini e le catene di fast food presenti. La città può vantare però anche diversi musei, caratteristici mercati e alcuni ristoranti imperdibili. E’ una meta da inserire sempre nei viaggi in Costa Rica: vale la pena di trascorrere alcuni giorni nella capitale, per goderne le bellezze e il clima mite. La città, gemellata con Madrid, è servita dall’Aeroporto Internazionale Juan Santamaría.

Per le strade dell capitale si può andare alla scoperta della storia e della cultura del Paese. Un tour completo di San José deve comprendere una visita ai musei, ai parchi e ai siti storici della città. Una passeggiata al Parco metropolitano de La Sabana, polmone della capitale, e nella zona residenziale di Rohrmoser, con l’Ambasciata Apostolica, poi Plaza Emeralda con i suoi ristorantini e banchetti d’artigianato. Percorrere il Paseo Colon che conduce fino al Teatro Nazionale, costruito nel 1897, vero capolavoro d’arte e di architettura, poi visitare il Museo dell’Oro e il Museo Nazionale, la Corte Suprema, il monumento alla prima Università del Paese, la Casa Gialla (il Ministero degli Affari Esteri); e ancora: il Parco Nazionale, la Biblioteca Nazionale, il Tribunale Elettorale e i quartieri della città vecchia.

L’area urbana conta circa 1.220.000 abitanti, mentre la città più di 340mila. Con San José non si indica solo la capitale della Repubblica della Costa Rica, ma anche capoluogo della provincia e del cantone omonimi. Il cantone sostanzialmente corrisponde all’area urbana della città ed è suddiviso in undici distretti. I cantoni, oltre a San José, sono: Alajuelita, Cantone di Aserrí, Curridabat, Desamparados, Escazú, Goicoechea, La Unión, Montes de Oca, Mora, Moravia, Santa Ana, Tibás e Vázquez de Coronado.

La città sorge su un altopiano, la Valle Centrale, che sorge sulla Meseta Central. Si tratta di un territorio molto fertile, circondato da montagne e bagnato da alcuni fiumi e torrenti. Nonostante la latitudine della città sia prossima all’Equatore, il clima è estremamente gradevole, con temperature tra 18 e 22°C: questo perché la città sorge a un’altezza di 1.170 metri sul livello del mare. Come per il resto del Paese, da maggio a novembre la temperatura risente delle numerose precipitazioni della stagione delle piogge, che mediamente arrivano a duemila millimetri per anno.

Il nucleo urbano di San José è nato nel XVIII secolo come piccolo insediamento dei coloni spagnoli. Si sviluppò lentamente finché non furono introdotte le coltivazioni di caffé nelle campagne limitrofe, agli inizi del XIX secolo. Nel 1801 il Governatore Tomás Acosta attibuì a San José il suo nome. Fu insignita città dalle Corti di Cadice, ma perse il titolo nel 1814, nel periodo dell’assolutismo. Nel corso del XIX il paese si espanse: si consolidò lo sviluppo urbano col tipico schema delle città spagnole, a quadrati, fino a riconquistare il titolo di città nel 1820. Risalgono a questo periodo molti edifici religiosi, come la Chiesa della Merced, il tempio de El Carmen e la Chiesa de la Soledad.

L’indipendenza dell’America Centrale dalla corona spagnola condusse il Paese in un periodo di tensioni. Gli abitanti di Cartago (allora capitale) e gli heridiani spingevano per l’annessione all’Impero Messicano di Iturbide, mentre i josefini e gli alajuelensi, guidati da Gregorio José Ramírez, lottarono per la creazione della Repubblica. Questi ultimi riuscirono a prevalere e nel 1823 fu dichiarata l’indipendenza del Paese e la conseguente secessione della Costa Rica dall’Impero Messicano. La capitale del paese fu quindi trasferita da Cartago a San José.

E’ nel 1843 che fu fondata l’attuale Universidad de Costa Rica, allora nominata Università di San Tommaso per volere del Ministro Generale José María Castro Madriz. Nella seconda metà del XIX secolo, lo sviluppo urbano della capitale fu notevole: le strade furono ampliate e furono costruiti palazzi moderni, alberghi, banche, edifici pubblici e teatri. Furono iniziate le costruzioni della rete fognaria, di quella tramviaria, telegrafica e dell’illuminazione pubblica. Nel quartiere di Arajuez fu inaugurata le prima centrale idroelettrica, che permise di collocare i primi lampioni per illuminare il centro della città. San José, infatti, è stata la terza città del mondo, dopo New York e Parigi, e la prima nell’America Latina a essere illuminata con l’energia elettrica.

 

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